Leggenda vuole che Michael Jordan praticasse i fondamentali del basket fino a 3 ore al giorno tutti i giorni, anche quando era al top. Quando gli hanno chiesto il perchè la sua risposta:
Non può saltare le basi se vuoi essere il migliore. Certi cercano la gratificazione istantanea così magari saltano dei passaggi. E' come se fossero così focalizzati a comporre un'opera senza che abbiano prima imparato bene gli accordi. Non puoi fare uno senza l'altro. il momento se ti allontani dai fondamentali - siano essi la tecnica, l'etica del lavoro, o anche la preparazione mentale, si inizia la discesa.
Dean Smith mi ha insegnato il gioco. Mi ha insegnato l'importanza dei fondamentali e di come applicarli alle mie abilità individuali. In questo modo ho delle forti fondamente da cui partire.
Devi monitorare costantemente le basi perchè l'unica cosa che cambia sarà l'attenzione che gli darai. I fondamentali non cambiano mai. Impara i fondamentali e il livello di tutto il resto migliorerà.
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Vi risparmio formule matematiche comprendenti logaritmi, ma Herman Ebbinghaus ha concluso che il tasso di ricordo è dipendente da fattori quali lo stress e la quantità di sonno, ma generalmente è qualcosa di simile a questo:
Immagine presa da Quartz (c)Questo vuol dire che quello che ricordiamo al momento dello studio viene dimenticato al
70% dopo un giorno, del 75% dopo un mese e cosi vià fino allo zero o quasi.
Ha anche scoperto che se ripetiamo lo studio con una certa frequenza la curva cambia nel tempo. Con delle ripetizioni in momenti strategici (cosidette "spaced repetition") la durata dell'apprendimento cambia moltissimo:
preso da MicroLearning Blog (c) - edapp.comLa curva spiega il perchè un argomento dovrebbe essere ripreso più e più volte per essere ricordato bene.
Gli studi ci dicono che la frequenza migliore:
Dopo alcuni studi è stata scoperta l'ennesima fonte dell'acqua calda. L'iperapprendimento non è un pratica efficiente dal punto di vista del tempo investito.
Quello che però hanno dimenticato di dire e che io vorrei sottolineare è che l'iperapprendimento NON è per persone normali, ma per persone che voglioni risultati sopra la norma. molto sopra la norma.
Atleti di alto livello, Ricercatori, Persone che voglioni parlare la lingua fluentemente e non la persona normale che fa zumba due volte a settimana, legge 2 libri all'anno, e parla la lingua straniera come Totò.
Alaa Ahmed, Università del Colorado a Boulder ha misurato l'ammontare delle energie spese (usando come indicatori consumo di ossegeno e ossido di carbonio espirato). Per chi ha continuato a praticare anche dopo aver raggiunto la perfezione, oltre al punto in cui si nota un qualsiasi miglioramento di performance.
L'iperapprendimento fa diventare automatiche alcune risposte all'ambiente, riducendo lo sforzo di circa il 20%.
il 20% è un risultato enorme e permette a questi atleti di raggiungere risultati fuori dall'ordinario.
Da un punto di vista prettamente biologico ha un senso: quando si pratica un nuovo compito si accende un nuovo percorso neuronale, collegato a una serie di muscoli. Più si pratica più questo percorso si rafforza e si ottimizza e il corpo impara a eliminare tutti i movimenti che non sono utili per questo compito.
Lo studio di Ahmed è focalizzato sulla "memoria musicolare", ma sembra che lo stesso valga anche per la velocità di pensiero.
Affascinato dalle potenzialità del cervello rimane folgorato dall'uscita di MEMO, nel 1992. Soltando 10 anni dopo inizia però a studiare altre discipline. Nel 2008 apre il suo blog di Content Curation, Cocooa.com e poco dopo anche il portale per sport di lotta e MMA Grappling-italia.com
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