Come sapete ho dedicato molto tempo allo studio della PNL con i suoi pregi e i suoi difetti.
Una delle spiegazioni di cosa sia la programmazione neuro-linguistica è l’essere un modello di comunicazione. Questo ovviamente ha alzato la critica di molti che dicono, “Se due tra i più grossi comunicatori del mondo non riescono ad essere d’accordo, che validità può avere la PNL?”.
La critica è ovviamente più che giusta, e detta così devo dire ha toccato anche le mie corde.
In Whispering in the wind, John Grinder risponde ancora più chiaramente: “Abbiamo comunicato in maniera perfetta: non concordiamo. Fine”.
La risposta di Grinder, come sempre quando qualcuno allarga le mie vedute mi è piaciuta, e ovviamente mi ha dato il via per una serie di approfondimenti, primo tra tutti quello di non cadere in tentazione di accettare la prima frase a effetto che sento (La scienza non è democratica, la velocità della luce non si decide per alzata di mano... etc etc)
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Cercando in giro ho trovato alcune fallacie della discussione: il “name-calling” , gli attacchi ad hominem… ma è solo recentemente che ho trovato un articolo, dei sempre ottimi Lesswrong.com in cui hanno messo insieme una gerarchia di come si può essere in disaccordo. La gerarchia originaria è di Paul Graham.
Tutti i link negli approfondimenti a piè di pagina
lascio la loro definizione perchè reputo giusto dare a Cesare ciò che è di Cesare
In inglese è chiamato name-calling ed è la forma più bassa di disaccordo. In questo livello passiamo dagli insulti veri e propri a frasi come "È solo un troll" oppure "L'autore è un dilettante autocelebrativo". Ovviamente non è un comportamento costruttivo.
Un argomento ad hominem ("contro l'uomo") non vuole confutare l'affermazione originale, ma almeno è un disaccordo pertinente. Ad esempio, se un senatore dice che dovremmo aumentare lo stipendio dei senatori, si potrebbe rispondere: "Certo che lo direbbe; è un senatore ". È un’argomentazione pertinente, ma non confuta l'affermazione originale: se c'è qualcosa di sbagliato nell'argomento del senatore, dovremmo dire di cosa si tratta. Se non c'è, che differenza fa che sia senatore?
A questo livello rispondiamo effettivamente alla scrittura piuttosto che allo scrittore, ma stiamo rispondendo al tono piuttosto che alla sostanza. Ad esempio: "È terribile con quanta leggerezza l'autore escluda la teologia".
Graham scrive: “In questa fase finalmente otteniamo risposte a ciò che è stato detto, piuttosto che al come o al da chi. La forma più bassa di risposta a una discussione è semplicemente quella di indicare l’ipotesi opposta avendo prove limitate o inesistenti.
Ad esempio: “È terribile con quanta leggerezza l'autore respinga la teologia. La teologia è un'indagine legittima sulla verità."
Finalmente una forma di disaccordo che potrebbe persuadere!
Il contro-argomento è "contraddizione + ragionamento e / o prova".
Tuttavia, il contro-argomento è spesso diretto in un punto minore della discussione, o risulta essere un esempio di due persone che parlano l'una sull'altra, il famoso albero che cade nella foresta, che non fa rumore, perchè nessuno lo sente
Nella confutazione, citiamo (o parafrasiamo) un'affermazione o un'argomentazione precisa dell'autore e spieghiamo perché l'affermazione è falsa o perché l'argomentazione non funziona.
Con la confutazione siamo sicuri di controbattere esattamente a ciò che ha detto l'autore e di offrire un contro-argomento diretto con prove e ragionamenti.
Graham scrive: “La forza di una confutazione dipende da ciò che confuti. La forma più potente di disaccordo è quella di confutare il punto centrale della tesi di qualcuno. "Una confutazione del punto centrale può apparire così: "Il punto centrale dell'autore sembra essere X. Ad esempio, scrive "questo e quello". Scrive anche " quest'altro." Ma questo è sbagliato, perché
Per chi segue Modelli Mentali.com può ritrovare una similitudine con il "Modello base per parlare in pubblico"
Black Belt Bayesian scrive: "Se vogliamo essere dalla parte giusta delle controversie dobbiamo confutare gli argomenti dei nostri avversari. Ma se siamo interessati a ottenere la verità, dobbiamo correggere le argomentazioni dei nostri avversari per loro. Per vincere, non dobbiamo solo combattere la creatura che incontriamo; dobbiamo combattere anche la cosa peggiore che può essere ricostruita dal suo cadavere ”.
Dare un nome a pregiudizi, bias ed errori può aiutarci a notarli e correggerli, e avere etichette per diversi tipi di disaccordo può aiutarci a ingrandire le parti di un disaccordo che contano.
Cosa ne dite? Ho deciso di prendere in toto la gerarchia di LessWrong perchè sono stati chiarissimi nella descrizione.
Quante volte siamo su un social e iniziamo a discutere di qualcosa? Fermiamoci un attimo: a che livello è la nostra confutazione? siamo almeno al livello 6?
Il livello 7 è complicato da elaborare ed esporre quindi necessita di molto esercizio... il DH7 si può anche utilizzare con il modello "John Said" attribuendo la citazione a qualcuno di importante.
"E' interessante come quello che stai dicendo assomiglia a...."
Affascinato dalle potenzialità del cervello rimane folgorato dall'uscita di MEMO, nel 1992. Soltando 10 anni dopo inizia però a studiare altre discipline. Nel 2008 apre il suo blog di Content Curation, Cocooa.com e poco dopo anche il portale per sport di lotta e MMA Grappling-italia.com
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