Prima ancora di iniziare devo ringraziare
per l'aiuto essenziale che mi ha dato nella stesura dell'articolo.Contenuti
"La vita è come un incontro di boxe. Non sei sconfitto quando cadi, ma quando ti rifiuti di alzarti ancora"
- Kristen Ashley.
Anche se ho ridotto drasticamente il tempo che dedico al coaching con persone che cercano lavoro, ancora di tanto in tanto mi capita di farlo. Una cosa che mi da davvero una stretta al cuore è quando qualcuno è li li per smettere persino la ricerca. Queste persone che non cercano più lavoro vengono definiti "inattivi".
Questo perchè - mia convinzione - il desiderio è uno dei fuochi che abbiamo dentro e che ci fa andare avanti... spento il desiderio e uccisa la speranza si entra nel malsano tunnel divano-junkfood-DeFilippi-Grandefratello-Sanremo :-).
I numeri di questi "inattivi" sono davvero alti: si parla di qualcosa come milioni di persone (sul sito ISTAT ho trovato i dati 2012, ma ricordo articoli più recenti con numeri anche più preoccupanti). Le motivazioni di questo incremento sono molte; da un alto ci sono quelle burocratiche: un po' sono cambiate le modalità di conteggio (un "inattivo" infatti non è un disoccupato e come tale non rientra nel computo e può permettere di dire " E' scesa la disoccupazione" - qui lo spiegano chiaramente -), altre sono sociali: un po' di persone sono inquadrate con "contratti" atipici oppure sono casalinghe, o figure simili... ma rimane il nocciolo duro che più mi preoccupa: moltissime hanno mollato il colpo e sono davvero a casa a fare nulla.
Molti siti, forse per motivare, forse per vendere o forse per mancanza di intelligenza emotiva seguono la strategia del "blame the victim" - dai la colpa alla vittima. E che li chiamino bamboccioni, sfigati, frignoni, scansafatiche poco cambia: si sta mettendo un'etichetta sulla singola individualità, facendo il gioco del sistema che ha creato il problema, solo perchè adesso sono dall'altra parte della barricata.
Attenzione: non sto dicendo che tutti gli inattivi siano dei delicati fiorellini che non sono capiti dal mondo e solo con tenere carezze sul testino avranno il lavoro che desiderano, sto dicendo che il MIO modo di essere è di TROVARE SOLUZIONI, non puntare il dito e che questo articolo parte da questo frame.
So benissimo che prendere schiaffi a destra e a manca non è assolutamente bello, è mia opinione che la ricerca del lavoro è un lavoro di per se... e se dopo mesi in cui si investono - ogni giorno - ore e ore a mandare CV e lettere di presentazione non si chiude nulla la tentazione di mollare il colpo è forte: bisogna attingere alla propria resilenza per andarea avanti.
Su vari siti americani hanno individuato (almeno) 4 cause del perchè la gente getta la spugna sulla ricerca del lavoro. Riporto i dati con alcuni miei commenti. Al contrario delle mie sessioni di coaching in cui sono "content free" e in cui non mi piace (ne voglio) dare "consigli/opinioni" del mio vissuto (per forza di cose diverso dal tuo) qui sarà più puntuale con dei consigli...
Quindi come al solito prendi quelli che credi utili, lascia da parte quelli che non lo sono.
Ognuno è un genio.
Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi
lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido.
- Albert Einstein
Diceva Einstein che non si può giudicare un pesce sulla sua abilità di scalare un'albero. Su altri libri ho trovato che la ricetta sicura per sentirsi inadeguati è paragonarsi con gli altri, magari prendendo a esempio i "campioni", magari visualizzarli gigantesci e magari continuare a pensarci... (vedi articolo sulle sottomodalità e prova a capire cosa stai combinando )
È davvero facile sentirsi scoraggiato quando vedi qualcuno intorno a te ottenere un "bellissimo lavoro", tanti soldi e una carriera strepitosa mentre la tua ricerca è stata fino a quel momento vana... Quello che però dimentichi in questo momento è che il tuo set di competenze è diverso dal suo e che tu hai delle abilità che queste persone non hanno e che magari vorrebbero.
Nota bene: Questa non vuole essere un supporto a trovare scuse stupide: "lui conosce X, al sud non ti assumono se non sei parente di, non sono abbastanza alto, bello, furbo, ricco, intelligente"... No non lo sei, e forse mai lo sarai... ma focalizzati sulle cose che hai o su cui hai il controllo (cerchi lavoro in una multinazionale giapponese? sai già l'inglese? studiati due cose due di giapponese. Vuoi fare una carriera nella moda? oltre a spendere millemila euri in vestiti firmati studia marketing, advertising, comprendi la psicologia delle masse...)
Parlando di formazione e scelte, altra cosa è che spesso noi paragoniamo noi stessi al qualcun'altro presente "cancellando" come ha fatto quella persona ad arrivare li.
Probabilmente non hai idea di quanto tempo questa persona ha trascorso alla ricerca di quel lavoro, oppure di chi conosceva presso quella azienda (= delle abilità di networking che si è costruito - magari mentre studiava), non sai quanto tempo ha trascorso perfezionando le sue lettere di presentazione, o quanti "No, grazie" ha ricevuto.
Anche se comunque tu dovessi conoscere quello che ha passato ricercando il lavoro, rimane il fatto che, proprio visto che tu e lui siete persone differenti, pure la posizione e la ricerca del lavoro saranno differenti.
Così, invece di abbatterti pensando che gli altri sono migliori, cerca di concentrarti sui tuoi obiettivi di carriera. Ho scritto un ebook chiamato "Cosa me ne faccio di un obiettivo di vita quando tutto quello che cerco è un lavoro". E' stato poco seguito (è sempre faticoso fare autonalisi e pianificare) quando era un prodotto a parte, e adesso che fa parte del materiale del corso "21 giorni per fare un colloquio da Vincitore" è una delle unità più amate e con i feedback più alti.
Non c'è bisogno del corso però per mettere su carta le proprie abilità, le abilita necessarie per fare X, scoprire il gap e allocargli risorse ed energia. Prendi un pezzo di carta, una biro e tieniti 30 minuti solo per te. Usa pure le domande qui di seguito... per iniziare sono più che sufficienti:
Sia che tu pensi di potere o di non potere, hai ragione
-Henry Ford
Quando i tuoi sforzi si traducono costantemente in rifiuti ( o peggio in silenzi) è facile iniziare a dubitare di se stessi e delle proprie abilità. Una volta che inizi a credere che non sei qualificato per la posizione per la quale ti stai candidando, però, renderai la ricerca soltanto più difficile. Le convinzioni personali sono uno dei tuoi asset più forti.
Narra la leggenda che Larry Bird (un famosissimo giocatore di basket anni 80) doveva girare uno spot televisivo in cui sbagliava un tiro a canestro. Hanno dovuto girare la scena decine di volte perchè Sbagliare un tiro non faceva parte del vocabolario - non esisteva proprio il concetto di sbaglio. Ok questo è un caso estremo ma le nostre convinzioni impattano pesantemente sulla nostra realtà.
Datti credito per l'esperienza che hai, per le cose che sai, per le cose che hai raggiunto in passato (se stai iniziando adesso nella ricerca del lavoro puoi pensare alla tua tesi, oppure a quel progetto magnifico sviluppato, oppure al tuo hobby e a quante cose sai) - Creati quella che in gergo si chiama una "risorsa".
Sai che se ci sei riuscito una volta puoi riuscirci tante altre volte, e più volte hai successo più l'abitudine si rafforza.
Ti ricordo della lista del punto 1? Adesso metti in risalto tuoi punti di forza... quello che già sai fare bene. anche solo tirare un calcio al pallone.
Fai una lista.
Non solo ti renderai conto di sapere molto di più di quanto pensavi, ma realizzi anche i grossi passi in avanti che hai fatto nel corso degli anni.
È facile perdersi nella routine quotidiana e dimenticare tutto quello che sei in grado di fare ora, quando soltanto pochi anni fa consideravi impensabile apprendere quelle capacità. Dai report che sei in grado di compilare, agli strumenti o tool del settore che oramai padroneggi con facilità, a tutte le conoscenze teoriche acquisite... Se vuoi approfondire l'argomento ho scritto un articolo su come ritrovare la fiducia prima di un colloquio di lavoro .
Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia.
L’audacia reca in se genialità, magia e forza.
Comincia ora.
- Johann Wolfgang von Goethe
Scommetto che hai già sentito molte volte il detto "Sbagli il 100% dei rigori che non tiri". Non so di chi sia questa frase, ma questo consiglio è valido in tutti gli ambiti della vita, compresa la carriera lavorativa.
Se smetti di ricercare il lavoro, semplicemente non ne otterrai uno. Si, certo, esistono casi in cui la raccomandazione o la conoscenza di alcune persone aiutano, ma non vorrai mica considerare questi casi come lo standard e arrenderti così facilmente?
Ripeto, se smetti di cercare il lavoro semplicemente non lo otterrai e non compirai nessun passo in avanti. Si perché anche dai rifiuti e dalle frustrazioni attuali si avanza. Io, grazie alle porte in faccia che mi sono preso durante i colloqui mi sono messo a studiare comunicazione e miglioramento personale. E' grazie a quello che la mia curiosità di capire come funzionavano le cose ha avuto il go ed è nata la prima versione di 32 domande che ti faranno al colloquio di lavoro.
Quindi pensa sempre alla tua "missione personale" ogni volta che stai pensando di smettere questo processo di ricerca.
Sentiamo parlare molto di equilibrio tra vita e lavoro in questi ultimi anni. La ricerca costituisce anch'essa un lavoro, e non devi permettere che questo processo occupi tutto il tuo tempo libero.
Certo, potrebbe essere necessario passare una parte delle ore nel fine settimana a presentare domande, ma se dedichi ogni minuto al lavoro e a nient'altro diventerai pazzo (te lo dice un workalchoolic).
Ricorda, così come il tuo lavoro non deve diventare tutta la tua vita così non lo deve diventare neanche la ricerca del lavoro stesso.
Capisco però che quando hai da fare si deve produrre: La prossima volta che ti senti "frustrato" o "ansioso", fai un respiro profondo e passa ad una nuova attività. Quando fai qualcosa di buono (nuova lettare di accompagnamento, profilo di linkedin sistemato...) Concediti un buon pasto, un buon film, o anche una sana pazzia...
È improbabile che il lavoro dei tuoi sogni verrà pubblicato e assegnato entro le 24 ore in cui ti prenderai una pausa. Le tue e-mail saranno tutte ancora lì quando sarai pronto a ricominciare.
Se veramente vuoi ottenere quel lavoro, quindi, continua la ricerca. Pensa a quando ce l'avrai fatta e tornando indietro ad adesso, al momento in cui invece che mollare hai continuato, come ti sentirai?
Affascinato dalle potenzialità del cervello rimane folgorato dall'uscita di MEMO, nel 1992. Soltando 10 anni dopo inizia però a studiare altre discipline. Nel 2008 apre il suo blog di Content Curation, Cocooa.com e poco dopo anche il portale per sport di lotta e MMA Grappling-italia.com
Scopri tutti gli articoli scritti da manolo su cocooa.com , Grappling-italia.com, TantraMarketing.it ,
Grazie mille per l'ebook e grazie mille per questo articolo. Molto motivante e profondo.