Lauren Graham è un'attrice che ha un seguito che non credevo anche nel nostro paese. L'ho scoperto quando è uscito il seguito di "Girlmore Girls / Una mamma per amica" su Netflix: molti amici insospettabili hanno postato commenti e spoiler.
Lauren, dopo il grande successo del telefilm si è reinventata scrittrice e dopo qualche sceneggiatura e un romanzo esce con un libro di memorie, chiamato “Talking as Fast as I Can”.
In questo libro descrive il metodo che ha mutato da Don Roos, altro sceneggiatore piuttosto importante (autore per il film "Marley and Me”, “Happy Endings” and “Boys on the Side”) per imparare a abituarsi a scrivere. E sappiamo bene che anche la qualità è un'abitudine.
Il Sistema per essere scrittori più bravi e prolifici, come descritto da Lauren Graham (Gilmore Girls)
Come scoprirai più sotto anche se l'incipit è quello della Pomodoro Technique (che ho descritto in profondità in questo articolo) o dei presupposti del deep work, il sistema di Lauren Graham / Don Roots si allontana dall'approccio "ingegneristico" della suddetta Tecnica del Pomodoro e aggiunge suggerimenti specifici per artisti (in questo caso per scrittori, ma vale anche per i musicisti).
Il nome è poco fantasioso ("Timer da cucina"), ma il sistema rende bene. Dagli un occhio.
Ringrazio Ewa, poliglotta, fan di Gilmore Girls, ma soprattutto super mamma a tempo pieno che è anche riuscita a scrivere questo articolo.
Il metodo Kitchen Timer, ovvero: chiunque è capace di stare seduto per un’ora e produrre qualcosa.
L’idea dietro il metodo di Kitchen Timer è che ogni scrittore merita di trovare successo e di sentirsi appagato ogni giorno.
Per fare questo muoviamo il focus del giudizio non sulla base del contenuto ma sulla base del comportamento.
Una parola sui dubbi della qualità del contenuto se si utilizza questo sistema.
Sebbene a una prima lettura possa sembrare che questo metodo permetta di concentrarsi solo sulla forma, e non sulla qualità dei contenuti, dobbiamo tenere in considerazione un punto importante: essere in uno stato di ansia, di fretta, di poca soddisfazione personale è la morte della creatività.
Liberandoci da pressione, essere fieri di quello che si è fatto, sentire un senso di completezza a fine sessione, zittire la voce che ci dice che non facciamo abbastanza tutto ci porta nella direzione corretta:
Esplosione della creatività
Come deve essere l'obiettivo
Come artisti, mettiamoci un obiettivo solo come scrittori; un obiettivo
- semplice,
- facile da misurare,
- che non crei ansia,
- Ma sopratutto impossibile da fallire, in quanto ognuno di noi è capace di stare seduto mentre passa un’ora.
Cosa devi avere prima di partire:
- Un timer da cucina (che già hai se hai letto l'articolo sulla Tecnica pomodoro)
- Un diario (puoi anche tenere un diario cartaceo + un file)
- Un progetto su cui lavorare
I 5 Passi del sistema
Decidi il giorno prima cosa farai l'indomani
Quindi decidi il lunedì quanto tempo dedichi a scrivere il martedì. Se non sei sicuro, fai una scelta conservativa e blocca meno tempo di quello che puoi, invece che più. Puoi iniziare con un’ora, come con mezz’ora o anche 20 minuti. Puoi mettere un appuntamento nel tuo calendario, come se fosse un appuntamento per una chiamata di lavoro
Tempo dedicato solo allo scrivere (entra nel deep work state)
Durante l’ora di Kitchen Timer: Niente telefoni. Niente messaggi. Meritiamo tutti un’ora di tempo senza interruzioni, sopratutto dai nostri cari. Chiediamo il loro supporto. Lo rispetteranno se lo rispettiamo noi. Niente musica con parole, a meno che non sia una lingua che non capiamo. Potete usare cuffie con white noise. Niente internet, spegnete proprio il wifi. Niente leggere. Niente pulire la scrivania, niente temperare le matite.Per questo motivo preparate tutto prima, compresi i due documenti: il nostro diario e il progetto su cui stiamo lavorando. Se al momento non hai un progetto in corso, apri solo il diario.
Dedica l'ora solo allo scrivere
L’ora di Kitchen Timer è dedicata a TENERE IL NOSTRO APPUNTAMENTO DI SCRIVERE. Solo questo. A dirla tutta non siete neanche obbligati a scrivere, potete semplicemente starvene a fissare lo schermo o la pagina. Non siete obbligati a scrivere niente per il vostro progetto, potete decidere di scrivere solo il diario. Qualsiasi cosa scriviate sul diario va bene: idee per i futuri progetti,lamentele con i cari,cosa avete mangiato a pranzo,ma anche “odio scrivere” ripetuto mille volte.... Quando/se te la senti, vai nel documento del tuo progetto e scrivi per quanto tempo desideri. Quando ti stanchi o vuoi una pausa, torna al diario. Anche se senti arrivare la stanchezza o provi insoddisfazione con il progetto, è importantissimo non alzarsi dalla scrivania. Pausetta? Facciamo una pausa, sì, ma anzichè interrompere, torniamo nel confortevole abbraccio del nostro diario finchè esso a sua volta non ci annoia. A questo punto siamo pronti a tornare al nostro progetto, e cosi via. Usiamo la nostra noia come strumento creativo. Ricorda: va comunque bene se SCRIVI SOLAMENTE NEL DIARIO. In pratica succede raramente che l’ora venga dedicata esclusivamente al diario, ma se è così, va benissimo, vale quanto un’ora passata sul progetto.
Finito il tempo messo a disposizione, chiudi tutto
Quando l’ora è passata, stacchiamo. Anche se sei nel mezzo di una frase. Se hai previsto un’altra ora di Kitchen Timer, fai una pausa: leggi, mangi, esci.Non cerchiamo di vivere nel vuoto tra un’ora e l’altra (non posso vedere nessuno, non posso lasciare la casa, come quando lavori per una scadenza). Il tempo sacro è DURANTE l’ora.E se non riesco a finire le ore che avevo calcolato?Se non riesci a finire le ore previste per la giornata, vuol dire che ne hai pianificate troppe. Quattro ore spese in questo modo sono veramente tantissime.Se, per esempio, mercoledì hai programmato due ore e non le hai completate, devi prevedere meno tempo per il giorno seguente.Vietato aggiungere un’ora per recuperare. Lasciamo che il passato sia passato e voltiamo pagina. Quando l’ora è passata, stacchiamo. Anche se sei nel mezzo di una frase. Se hai previsto un’altra ora di Kitchen Timer, fai una pausa: leggi, mangi, esci. Non cerchiamo di vivere nel vuoto tra un’ora e l’altra (non posso vedere nessuno, non posso lasciare la casa, come quando lavori per una scadenza). Il tempo sacro è DURANTE l’ora. E se non riesco a finire le ore che avevo calcolato? Se non riesci a finire le ore previste per la giornata, vuol dire che ne hai pianificate troppe. Quattro ore spese in questo modo sono veramente tantissime. Se, per esempio, mercoledì hai programmato due ore e non le hai completate, devi prevedere meno tempo per il giorno seguente. Vietato aggiungere un’ora per recuperare. Lasciamo che il passato sia passato e voltiamo pagina.
Congratulati con te stesso
Quando abbiamo soddisfatto il nostro impegno della giornata, ci congratuliamo con noi stessi.Adesso il resto del giorno è nostro per fare come ci pare.Volendo, a fine giornata puoi aggiungere la cosa nel diario della Gratitudine (o in quello di 5 minuti)
Note a Latere:
Come la storia sui tiny habits ci insegna, è decisamente meglio scrivere meno ore tutti i giorni che tante ore in un giorno e niente nei giorni seguenti.
Se abbiamo un weekend pieno, mettiamo in calendario di scrivere solo 15 minuti. E' ok così.
Progettiamo il piano per minimizzare la nostra resistenza.
Molto interessante, grazie per i vari spunti. In fondo si tratta di cose già conosciute ma che organizzate e messe nella giusta sequenza acquisiscono un senso più compiuto. Un piccolo appunto: l'autore che ha ispirato la Graham è Don Roos, non Roots come riportato nell'articolo. Ho trovato una sua intervista qui: https://www.youtube.com/watch?v=fIkExX4XUSY&t=50s
Ciao Gerardo... grazie mille il messaggio e per la correzione. Avevo cercato anche su Wikipedia chi fosse Don Roos e se era qualcuno da citare o meno.
Per la lista della Graham, concordo pienamente in entrambe le parti della tua affermazione: tanto sul fatto che siano cose già viste quanto che spesso è l'organizzazione delle idee che da valore aggiunto (a dire il vero la tizia aveva fatto una lista di 11 punti, e l ho ridotta io :-)
vorrei "solo" iscrivermi alla newsletter... :-)
Scusa ma ci sono alcune cose da correggere: si chiama Don Roos, ed è autore solo della sceneggiatura di Marley & me, tratta dal libro autobiografico di John Grogan. John infatti è davvero sposato con Jenny (vedi film), mentre Don è impegnato con Dan Bucatinsky (anello di congiunzione tra la ciarliera Lauren e Don).
Ciao Prue,
Grazie mille per le correzioni. Ho sistemato al meglio senza stravolgere il testo di Ewa.
Grazie ancora!
manolo
Hey, ma sei stato un lampo!
Grazie a te per l'articolo, davvero utile ed interessante. Ciao:)
Una delle rare volte che un utente mi fa notare un errore con garbo, cosa faccio? lo lascio pure appeso? naaaaa
Buon anno!