E' da qualche anno che sto studiando nella direzione del migliorare la qualità del pensiero...
Oltre alla Logica (anche se per ora sono fermo al libro di Guttenplan - lo introduco qui) mi sono dedicato allo studio dei modelli di pensiero per prendere decisioni migliori e per la risoluzione di problemi complessi.
Ovviamente si è aperto un mondo.
Contenuti
Voglio condividere con voi qualche spunto con l'obiettivo di aumentare lo spettro di alternative, quando si parla di pensiero, prendere decisioni o trovare soluzioni.
Il semplice sapere che non esistono problemi che si risolvono in maniera diversa da come ci hanno insegnato a scuola (tesi, ipotesi, sintesi) allarga la mappa del mondo.
Altro spunto interessante che esploriamo alla fine è l'idea di creare un prototipo della propria vita futura e capire "come sarebbe se..."
Lo ha fatto per me, sono sicuro che lo farà anche per te.
Nel 2018 mi sono iscritto alla Interaction Design Fundation e ho seguito un corso di Design Thinking. Il design thinking è un'ottima disciplina per affontare i problemi "strani" (sono proprio chiamati così, "Wicked problem").
Il fatto che esistano dei problemi strani ovviamente presuppone che esitano anche problemi non strani... e sono due...
Esistono quindi diverse tipologie di pensiero?
Si, ovviamente.
Tipicamente si parla di 4 classi di tipologie di pensiero:
A questo aggiungiamo il Pensiero critico, che in un certo senso è un'evoluzione dei sopracitati, ed esce del tema dell'articolo (ne parlo in altri articoli su cocooa)
Non voglio andare troppo nel dettaglio (e banalizzo tutta la faccenda) ma comunque:
indica la capacità di vedere il quadro più grande contro il dettaglio, la capacità di creare connessioni e leggere (o inventarsi :-) significati delle metafore contro la capacità di valutare i fatti in maniera letterale, leggere numeri e statistiche. Quando uno vede la bandiera, vede i colori bianco rosso e verde oppure vede il concetto di patria?
Semplificando il pensiero convergente prende un numero finito di dati trova la soluzione al problema da questi. Pensate a Sharlock Holms: da molti indizi, tramite deduzione trova l'assassino. Il pensiero divergente invece va in senso inverso: mille soluzioni che continuano ad espandersi fino a quando se ne trova una (o più) corretta.
Il pensiero creativo pensa alle soluzioni fuori dalle regole (pensiero laterale) mentre un pensiero analitico divide il tutto in parti gestibili (riduzionismo) e ottimizza le parti.
Chi ha un pensiero lineare preferisce liste, capire la correlazione tra i nodi del sistema, spesso riducendo il sistema in sequenze. Dall'altra parte chi predilige il pensiero olistico, precludendosi il pensiero lineare riesce a vedere il sistema generale, magari pure gli schemi di comportamento a costo del controllo del sistema.
Il primo difetto di questa classificazione è il fatto di essere descrittiva, e non di aver come obiettivo la tipologia di problema che dobbiamo affrontare. E quindi essere poco utile a livello pratico. Ogni descrizione poi è leggermente diversa: sono sicuro che se cerchi su google le classi descritte avrai descrizioni diverse, e sovrapponibili. Crei etichette e la discussione si porta sull'etichetta invece che sulla risoluzione del problema.
Il secondo difetto è la dicotomia che si crea e il consegente sbilanciamento per alcuni tipi di pensiero, che sono più "fighi" rispetto ad altri (quante persone sono felici di dichiararsi creative e quante sono felici di dichiararsi "non creative"?).
Ogni problema dovrebbe essere approciato con tutte le tipologie di pensiero.
Terzo, e più pesante, è che una tipologia di pensiero tende a diventare "il modo in cui penso" per poi trasformarsi a "quello che sono"... Es. ho utilizzato due volte il pensiero laterale per risolvere un problema, quindi affermo che penso in maniera creativa, quindi posso affermare che trovo soluzioni creative e divento un "creativo"... e quindi non sono bravo coi numeri o con le procedure a passi dato che limitano il mio essere creativo.
Per chi conosce la PNL sa che questa è una delle trappole più grosse in cui si cade: far scendere a livello di identità un comportamento episodico.
Dave Evans, professore di Stanford University, ha un'indea migliore... Perchè non allineare il tipo di problema alla tipologia e capire che tipo di pensiero serve per risolvere.
Propone 4 tipi di pensiero per risolvere i problemi
Al momento la tipologia di pensiero prevalente / dominate. I problemi che hanno bisogno di un pensiero ingegneristico sono chiari e ripetibili. Posso ( e di solito lo sono) essere incredibilmente complessi come, ad esempio, creare un ponte. Una volta domato il problema e creata la procedura si può ripete ad infinitum, con poche modifiche.
Difficilmente esiste LA risposta esatta per una strategia di marketing e una campagna pubblicitaria. Quello che si può fare è quindi ottimizzare.
I ricercatori pensano in maniera analitica: prendono i dati, ci pensano, hanno dei processi per farsi le domande corrette.
I criteri per il successo non sono chiari, continuano a modificarsi e quando trovi una soluzione è molto poco probabile che riesci a riutilizzarla. La risposta corretta la scopri solo quando la trovi. Sono i problemi che riguardano l'essere umano.
Richiedono dei dati che esistono solo nel futuro, ma a cui - ovviamente - non puoi accedere. Come si risolve? Facendo piccoli passi nel futuro tramite dei prototipi, interazioni, trial and error continuo
I prototipi richiesti per la soluzione di un problema wicked non sono quelli ingegneristici, dove si parte dalla conclusione e si torna indieto, quindi "solution-oriented", bensì si inzia con delle curiosità intorno al problema e poi in maniera iterativa (forse) si trova una soluzione.
Nel primo caso quindi abbiamo un problema, pensiamo a una soluzione, costruiamo un prototipo che provi che il mio pensiero.
Nel secondo caso invece si risponde alla domanda: "Abbiamo X, come posso saperne di più?" - Possiamo:
E' il 1975 e Steve Jobs ( capello lungo, odore muschiato, a piedi nudi e lasciando da parte la paternità dell'invenzione ) ti chiede di costruire un qualcosa che gli permetta di utilizzare l'interfaccia grafica del suo nuovo computer.
A che tipo di prototipo fai affidamento quando devi costruire un mouse, non sapendo ancora che questo verrà in essere? Come gestisci la velocità di movimento della freccia? Un tasto? due tasti?
Dave Evans ci fa un altro esempio. Una sua collega, molto in gamba, ama il cibo italiano, ama la cultura italiana e prende una decisione: mollo tutto e apro un locale di cucina e cultura italiana.
Essendo brillante il locale ha successo. Tutto bene quel che finisce bene quindi?
No-ne! Amava l'idea, amava la progettazione, ma poi si è accorta che le operazioni day by day di un ristorante sono faticosissime e gli drenano le energie. Mi piace questo esempio perchè anche un mio amico (ciao Davide :-) è entrato in questo tunnel.
invece che aprire un ristorante da subito avrebbe potuto lavorare part time come cameriera per capire come è gestire il personale, avrebbe potuto iniziare un lavoro di catering nel weekend
Foto di Wherbson Rodrigues da Pexels
Affascinato dalle potenzialità del cervello rimane folgorato dall'uscita di MEMO, nel 1992. Soltando 10 anni dopo inizia però a studiare altre discipline. Nel 2008 apre il suo blog di Content Curation, Cocooa.com e poco dopo anche il portale per sport di lotta e MMA Grappling-italia.com
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